lasciato il pink per darci al red


Per una volta abbiamo lasciato il pink per darci al red. ma di pizzo.

abbiamo lasciato gli ombrelli pink di carta, usati per le pinkaction 

per indossare quelli rossi simbolo della resistenza delle lavoratrici e lavoratori del sesso.

E cosi’ di rosso agghindate abbiamo dato vita assieme al Comitato delle Prostitute, Comunicattive, Precarie autoconvocate, Figlie femmine, le donne della rete di bologna e la musica della banda roncati (unica musica senza fumo) allo spezzone eco-femminista e puttano del pridebologna2008

Un pride gioioso che ha dato vita ad un corteo partecipato e trasversale come non si vedeva da anni a Bologna, ma che ci riserviamo, per ora, dal commentarne gli aspetti politici nazionali e territoriali che ha messo in moto e/o scoperchiato, come ci riserviamo, per ora, dal condivedere alcune riflessioni sul pink (post-identitaria, queer, precaria)  e la sua sussunzione in versione estremamente identitaria anche all’interno del Pride. Sui linguaggi e il metodo, sull’abusato "desiderio", sulla qualita’ delle relazioni su cui non ci stancheremo mai di battere chiodo, saranno tutte questioni al centro delle future discussioni.


Una risposta a “lasciato il pink per darci al red”

  1. C’eravamo lasciat@ con la nostra partecipazione nello spezzone "Donne perbene e Donne permale" e riapriamo la stagione incollando il comunicato del Mit e Comitato Per i Diritti Civili delle Prostitute sulla grave situazione che a livello legi