Nettuno mi puo’ giudicare


Domenica 18 maggio siete invitat@ ad aderire e a partecipare alla manifestazioneche si terra’ in
occasione della giornata mondiale contro l’omofobia.

In Piazza Nettuno dalle 11 alle 18:
Infopoint, Biblioteca Vivente: letture sull’omofobia a cura del Gruppo
Giovani del Cassero, happening contro l’omofobia a cura di QueeRing BO,
presentazione del progetto Homophopics, a cura di Giada Cotugno,
del Progetto Benessere Cassero. Homophopics documenta fotograficamente
scritte omofobe e sessiste sui muri di Bologna e provincia, fornendo
una mappatura che oltre a sensibilizzare la popolazione potrà essere
utile a singoli, associazioni ed enti che si occupano della lotta alle
discriminazioni, in particolar modo legate al genere e all’orientamento
sessuale.

NETTUNO
MI PUO’ GIUDICARE e’ una delle tante tappe di condivisione e
coinvolgimento in vista del Pride nazionale del 28
giugno
a Bologna.

Intanto in diversi hanno aderito a
United Bloggers
For Human Rights un’iniziativa che consiste nello scrivere durante la giornata odierna un articolo dedicato ai
diritti umani, o alle lotte contro le violenze, statali, dittatoriali,
sociali. Questo e’ il contributo di PUTA. A QUEER INVADER:

DICHIARAZIONE DI GUERRA

Non sappiamo come sara’ il mondo che abiteremo tra venti, trenta anni.


Sappiamo che verranno nuove generazioni, cresciute senza la perdizione
del patriarcato e del sangue versato. Li’ dove abbiamo iniziato a
lavorare con due decenni di anticipo – a Berlino, a Londra, ad
Amsterdam, a Parigi, a Copenaghen –, durante i pellegrinaggi che
annualmente compio, ammiro le checche adolescenti, arroganti,
affascinanti e presuntuose. Le amo. Sono la prova che il futuro ci
servira’ il meglio. Che dobbiamo proseguire nell’opera di liberazione
delle energie, dei saperi e dei voleri.
Ci saranno nuovi ostacoli,
altre avventure. Dopo aver gioito del corpo, completeremo l’opera –
ricostruire la grammatica dei sentimenti – . Tra venti, tra trenta anni
saranno loro, sfavillanti creature, a indicare a noi vegliardi un nuovo
paradigma di liberta’. E’ gia’ cosi’. Impariamo, impareremo. La ruota gira
e procede. Mi lascio andare, invadere dalle correnti del potere,
attraversato dalla storia mi innalzo e la contemplo. Sono contento.
Non ho urgenza di grandi pensieri. Penso al mio cuore d’adolescente.
Penso alla scatola nera in cui mi chiusero e pestarono. Penso alle
bambine e ai bambini senza le parole per gridare: aiuto. Penso: non ne
voglio vedere piu’ nemmeno uno. Alcuni muoiono, altri sopravvivono.
Penso che dobbiamo arrivare ovunque, in fretta, perche’ piango per le
ipocrite notizie riportate dai quotidiani. Penso: dobbiamo disarmare le
mani degli uomini. Siamo parecchi, non siamo abbastanza. Ci stiamo
muovendo.
Invoco la tregua. Mi preparo alla lotta. Aspettateci.

Un testo di Maurizio Cecconi